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giovedì 24 luglio 2014

"MIO CARO MAX… DOMINI ON ICE (tazza del cesso)”


 
Finalmente MAX! Finalmente. Non vedevo l’ora di parlar male di questo gioco.
Non vedevo l’ora di poter insultare Vaccarino, l’autore americano di questo cinquecentocartegame, dopo averlo difeso a spada tratta per Kingdom Builder.

Sì, voi che avete sputtanato quel piccolo gioiellino di posizionamento, allora io vi sputtano quel Bignamino del Nerd che è Dominion.

Dominion. Il gioco di confine. Lo spartiacque.
E’ un gioco che mi sta proprio sul cazzo, poi  vabbè ci gioco un po’ di partite sul cellulare, sulla nota versione Androminion. Ma toh, qualche partita, al cesso o sul treno, toh.

Va bene, allora, facciamo il punto.

Dominion è il troppissimo innovativo gioco di carte che ha rivoluzionato il mondo del giuoco da tavolo con il fantasmagorico sistema del “Deck-Building”, ovvero, “tipo Magic che fai il mazzo, ma mentre giochi”.
Vincitore dello Spiel des Jahres 2009, è stato il segnale che ha mostrato il fianco al premio, perché, come tutti confermano, questo non è un gioco da Spiel des Jahres, ma da quello che poi sarà il “Kennerspiel des Jahres”, cioè il premio per i giochi più complessini. Come “7 wonders”, il nuovo “Instanbul”, “Village”. Insomma, un giochetto non per gente alle prime armi.
Non che il gioco sia difficile, come tu ben sai, caro Massimiliano: ogni giocatore ha un mazzo a disposizione, che incrementerà durante il gioco, comprando altre carte da un pool, che offrono nuove monete, nuove azioni speciali, punti vittoria. Nel turno, il giocatore pescherà dal suo mazzo, giocherà azioni, comprerà e, se ha finito il mazzo, rimescola il tutto, aggiungendo le carte acquistate nei turni precedenti.
Facile facile.
Ma c’è un ma, ed è questo:

“senti, ma… la finiamo qui?”

“vabbè ma quindi?”

“vabbè, io compro il mercante eh”

[cit. svariati giocatori]

Partendo dal presupposto che Dominion non è un gioco per giocatori casuali, credo che esistano diverse tipologie di giochi “medi”. Ecco, Dominion non è decisamente un “secondo scalino” verso l’approfondimento dei titoli.
Dominion:
è un gioco molto nerd, richiama una tipologia di giochi per nerd, richiama Magic e tutte quelle cose bleeah.
È un gioco che richiede di essere strategici e non tattici, e la gente non vuole essere strategica, vuole essere tattica. Vuole vedere il risultato della scelta, non dopo tot. turni, ma appena fai la mossa.
Il gioco da tavolo dovrebbe essere sociale e invece questo antipaticissimo gioco è un antipaticissimo solitario  che ti va bene giusto se giochi contro Mario Sacchi e TeoOoh e c’è a terra la carta del “Taglialegna”. E non mi sembra giusto motivare il perché, che poi diventa un gioco divertente e non se lo merita.

Autori di giochi, vi prego, basta, basta con il deck building, basta con quelle idee che richiamano sudaticci adolescenti con le magliette dei Rhapsody, Rapsohdy, Raphsody. Non so nemmeno dove sta la acca.
Sogno un mondo del gioco da tavolo, nel quale non si debbano fare calcoli probabilistici per diventare bravi giocatori, che la fortuna non sia più uno spauracchio, che quando vinci fai “steeeecca” al perdente a fianco a te, che se stringi alleanze improprie i tedeschi e gli americani tedeschizzati s’innervosiscono, e se lo meritano pure. E no, non vorrei un mondo pieno di giochi con zombi e creature fantasy e mostri che si mazzuolano.

Insomma Max, l’hai capito che a me Dominion fa cagare? Sì?

Infatti ora vado a fare la duemilaquattrocentocinquantaseiesima partita sul cesso.
 

 
Cordialmente,
 

Benedetto

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